Accessibilità come Valore: viaggio tra Inclusione, Cultura e Territorio

Dalla Ravenna dei mosaici e delle spiagge inclusive alla Cava de’ Tirreni dell’abbattimento delle barriere architettoniche: tre esempi concreti di come i luoghi possano diventare davvero aperti a tutti.

di Sara Domenici

Ravenna: l’arte antica diventa esperienza sensoriale

Nel cuore della Romagna, Ravenna sta diventando un simbolo di accessibilità culturale.

Il progetto P. IN.US – Inclusive Project for Useful ha trasformato il patrimonio artistico della Basilica di Sant’Apollinare in Classe in un’esperienza tattile, rendendo fruibili mosaici e oggetti decorativi attraverso riproduzioni tridimensionali e percorsi sensoriali pensati per persone non vedenti, ipovedenti e con disabilità cognitive.

L’iniziativa, ospitata presso il Classis Ravenna – Museo della Città e del Territorio, è preziosa anche per chi non ha disabilità perché propone un modo nuovo di “sentire” l’arte.

Inoltre, il progetto “Ravenna per Mano”, amplia il raggio d’azione coinvolgendo scuole e cittadini, offrendo strumenti educativi accessibili e attività dedicate all’esplorazione dei simboli dei monumenti UNESCO.

Così, simboli come la stella, la colomba, il cervo o la conchiglia diventano chiavi di lettura condivise, capaci di collegare mondi diversi attraverso un linguaggio comune.

Il mare per tutti: la Spiaggia dei Valori

Sempre a Ravenna, sul litorale, prende forma un altro tassello importante del mosaico dell’inclusione: la Spiaggia dei Valori, frutto del progetto Il mare Insieme a Te”.

Con una concessione ventennale ottenuta nel 2023, l’Associazione “Insieme a Te” sta costruendo una struttura permanente che permetta anche a persone con disabilità motorie gravi e patologie neurodegenerative di “vivere il mare” in piena libertà, sicurezza e dignità.

La nuova struttura prevede diciotto postazioni attrezzate, ognuna ispirata a un valore fondante dell’associazione — amore, libertà, speranza e gratitudine — oltre a spazi per i volontari, una sala polivalente, servizi accessibili e ambienti progettati per la privacy e la socialità.

Qui, l’accessibilità non è un servizio extra: è il cuore dell’esperienza.

Cava de’ Tirreni: città senza barriere

Spostandoci a sud, nel salernitano, troviamo un altro esempio ammirevole: Cava de’ Tirreni ha avviato un ampio piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche, finanziato con 125mila euro e guidato dall’Osservatorio Cittadino sulla Condizione delle persone con disabilità.

Gli interventi riguardano le zone importanti della città, come il centro storico, la stazione e diversi percorsi pedonali, ma anche aree periferiche.

Il piano prevede la realizzazione di scivoli, percorsi tattili, corrimano, nuove pavimentazioni intelligenti e una generale rimodulazione degli spazi urbani per garantire autonomia e sicurezza a tutti i cittadini.

È importante sottolineare come ogni intervento sia frutto di progettazione partecipata, con il coinvolgimento diretto di associazioni e persone con disabilità, a testimonianza di una politica pubblica che ascolta e agisce.

Conclusioni: l’inclusione è un’opera pubblica

Le iniziative di Ravenna e Cava de’ Tirreni mostrano chiaramente che l’accessibilità non è solo un dovere morale o un obbligo normativo, ma una vera e propria forma di progettazione culturale e urbana.

Che si tratti di ammirare un mosaico con le dita, fare il bagno al mare con dignità o camminare in centro senza ostacoli, l’importante è renderli migliori per tutti.

L’inclusione, quando è reale e concreta, diventa un principio guida.

È un investimento sul presente e sul futuro, che costruisce comunità più giuste, più consapevoli e, soprattutto, più umane.

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